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Monumento ai Caduti di Vazzola

Il 15 luglio 1921 fu pubblicato, sul quotidiano “Il Gazzettino”, un avviso di concorso pubblico per la realizzazione di un’opera artistica a memoria dei molti giovani vazzolesi che avevano trovato la morte durante la Grande Guerra. Il bando fu promosso dal Comune di Vazzola e dal “Comitato pro Monumento Caduti in Guerra”. A vincere il concorso fu il progetto “Siamo passati” dello scultore toscano Umberto Bassignani (1878-1944). Allievo di Leonardo Bistolfi, uno dei maggiori scultori del tempo, Bassignani fu molto attivo nella realizzazione di monumenti funerari o patriottici, lavorò in Francia e a Montecarlo, dove visse per più di dieci anni ottenendo diversi riconoscimenti artistici.

Il costo totale dell’opera ammontò a 30.000 lire. La spesa venne coperta quasi interamente da offerte della cittadinanza, a cui si aggiunsero 2000 lire stanziate dalla Giunta comunale dell’allora sindaco Carlo Candiani.

Il monumento consta di quattro blocchi di marmo bianco di Carrara raggruppati in una composizione di figure umane a grandezza naturale. Posa su un basamento a tronco di piramide dove sono scolpiti a bassorilievo i nomi dei cinquantaquattro giovani vazzolesi caduti durante la Grande Guerra. L’opera del Bassignani, nel suo lato sinistro, raffigura il lavoro personificato da un vigoroso contadino che lascia l’aratro e la famiglia per immolarsi alla difesa della Patria; nella parte posteriore egli è immerso nella lotta, impigliato tra i reticolati, oppresso dai gas asfissianti. Al lato destro prosegue tra le insidie belliche fino ai piedi della Vittoria Alata, dove cade con animo sereno e ardito, mentre si preme la ferita con un lembo della bandiera italiana portata a braccio dalla Vittoria. Essa, cinta dalla corona d’alloro, innalza al cielo i vessilli della Patria e della Libertà.

L’estremo realismo che connota l’opera e la profonda umanità che le figure del gruppo scultoreo comunicano nascono dal grande talento dell’artista che, partecipe anch’esso da soldato della tragedia della Grande Guerra, è riuscito a tradurre sulla pietra i sentimenti che animavano il Comitato e la comunità intera.

Quello di Vazzola è senza dubbio uno dei più preziosi monumenti ai caduti di tutto il territorio trevigiano; per il suo grande valore artistico questo lavoro del Bassignani è stato puntualmente lodato da diversi esperti e conoscitori dell’arte, in particolare dall’insigne professore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e architetto Vincenzo Rinaldo, il quale riserva queste parole nella descrizione dell’opera:

“Nel complesso il monumento, con i suoi particolari e gli accessori, è studiato egregiamente, con sicura coscienza, senza l’aiuto di pose lascive o provocanti, senza scandalose nudità, ma solo con quei mezzi che l’arte sana e vera sa fare e sa imporre. […] Sento il dovere di dichiarare immediatamente che il lavoro corrisponde, per idea, composizione, esecuzione, qualità di materiale, alle migliori soluzioni possibili e immaginabili, al più squisito senso d’arte e di sentimento.”

Il monumento fu collocato sul terreno donato al Comune di Vazzola dall’avv. cav. Giovanni Nardi in ricordo del proprio figlio Nicolò caduto nell’ottobre 1918 per la febbre spagnola contratta in guerra e fu inaugurato con cerimonia solenne il 29 luglio 1923, davanti la cittadinanza riunita e festante.